Prendersi cura

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È iniziato un nuovo anno. Lo so, arrivo un po’ tardi, siamo già quasi a fine del primo mese. Ci metto un po’ a ripartire, ma poi riparto…

Tutti parlano dei nuovi obbiettivi e buoni propositi alla fine di dicembre e nei primi giorni di gennaio – sinceramente non so come facciano… per me la fine dell’anno è un momento più di riflessione che di slancio verso il nuovo anno.
Io ho bisogno di far finire le “feste”, far ripartire il motore “produttivo” e assaporare l’energia dell’universo.
Il nuovo anno e la sua energia si possono respirare, si può sapere già se un anno sarà “buono” o meno buono. Questo post è solo per condividere le mie riflessioni.

I buoni propositi
Immagine correlataCos’è un buono proposito? Un desiderio di migliorare la nostra vita? Una ricerca di rinascita, dataci dall’illusione di nascita di un nuovo ciclo concomitante con l’inizio di gennaio? Come se tutti gli esseri umani seguissero gli stessi cicli, con gli stessi tempi e modalità. Certo, siamo tutti influenzati dai cicli stagionali, ma non certo dal passaggio 31 dicembre-1 gennaio… è un normale passaggio di un giorno, non ci sono situazioni astronomiche particolari, né tanto meno cicli Maya, o lunari, o planetari speciali. È una convenzione e lo sappiamo.
Ognuno esprime i suoi desideri, lo facciamo ogni giorno dell’anno… così come la nostra ricerca della “rinascita” è antica come il mondo. Quello che vediamo come la fine di un ciclo rappresenta sempre una sorta di catarsi, una liberazione, una purificazione e l’abbandono di qualcosa che non desideriamo più. Perché è questo di cui intimamente ci rendiamo conto – che siamo troppo “pieni” di cose inutili, di situazioni che vorremmo svoltare e risolvere, di sofferenze inutili e superficiali. Ogni anno attendiamo per poter rinascere, quando potremmo farlo (e dovremmo) ogni giorno.
Ogni giorno porta con sé la rinascita di cui abbiamo bisogno e ci ricorda che nessun buono proposito o obbiettivo potrà andare in porto se non accompagnato dalle stesse buone intenzioni verso noi stessi – magari il nostro desiderio di “buone nuove cose” è solo l’esternazione del nostro desiderio di essere più presenti a noi stessi nel nuovo anno.

Per me
Anche se non avessi voluto essere più presente a me stesso, la Vita mi ci ha portato. Ho sempre una scelta, ovviamente- anche di non osservare i segnali e continuare su una strada che so essere a sfondo cieco. Questo per me è veramente importante – abbiamo sempre una scelta, anche quando ci diciamo “non ho scelta”. Come avevo accennato nel precedente post “rinascere, ricominciare”, sono accadute tante cose nello scorso anno, specialmente nei mesi finali – avvenimenti che mi hanno spinto a riprendere contatto con il profondo di me, con quella parte “pura” che è direttamente collegata con la Madre Terra e con l’energia primordiale dell’Universo.
La pratica che io seguo mi dà questa opportunità, perché mi permette di prendere contatto profondo con la mia parte luminosa, al di là di tutti gli impegni che posso avere. Ed è laggiù che risiede il nostro istinto, la nostra pura connessione con la Madre.

Nello scorso post dicevo: “Più vicina è la Morte, più grande sarà il cambiamento personale a cui andremo incontro”. Dopo quasi 4 mesi da quel post posso confermare questa mia frase.

Risultati immagini per morte rinascitaLa Morte ci dona la possibilità di aumentare la cura che abbiamo di noi stessi.
Perché i primi a doversi prendere cura di noi stessi siamo proprio ognuno di noi.

Ho smesso di fumare in modo compulsivo e ossessivo, specchio di un disagio interiore che finalmente ho avuto il coraggio di affrontare.
Ho acquisito maggiori responsabilità al lavoro – cosa che mi porterà a confrontarmi maggiormente con “gli addetti ai lavori”, i politici, i portatori di interesse per questioni riguardanti la convivenza uomo-fauna.
Sto esplorando la mia connessione con lo “sballo” – quella sensazione di stacco e fuga dalla realtà corrente – dopo vari anni in cui mi sono sentito quasi un tossicodipendente, finalmente sto dando a questa, e a tutte le sostanze, il posto che meritano nella mia vita. Ovvero quello di gioie, di stacchi momentanei, quasi di “premi” in seguito a intense attività cerebrali (che poi, in fondo, è il mio lavoro).
Ho rivalutato la mia relazione amorosa, constatando la necessità di “fare un salto avanti”, avendo il coraggio di andare più a fondo e mettere basi che possano portarmi ad un nuovo livello di conoscenza di me e del mio rapporto con le meravigliose donne. Credo che a 42 anni sia anche tempo…

Per concludere
L’inizio dell’anno, per quanto illusoriamente, porta sempre tante novità. Forse il nostro cuore si apre alla speranza di qualcosa di buono e nuovo che possa donarci la tanta agognata felicità (conosco persone che ogni anno dicono “via, speriamo sia la volta buona”), oppure sentiamo davvero il passaggio del solstizio d’inverno che, di fatto, riaccende la luce nelle nostre vite (Sol invictus).

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Qualunque cosa sentiate nel cuore, seguitela. La cura di noi stessi passa anche dal seguire le indicazioni che la nostra grande Madre ci dona ogni giorno, gratis, per proteggerci.

Ella si prende cura di noi nella stessa misura in cui noi ci prendiamo cura di noi stessi…

Buon cammino

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