Resilienza – dalle crepe nascono i fiori

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Tornare a scrivere è tornare a prendere contatto con la parte profonda di sé.

Sono passati mesi, la profondità di me mi chiama e l’Universo mi mostra la strada.

L’Universo ti conduce all’inizio della nuova strada da percorrere – non riesci a vederla chiaramente, è confusa nella nebbia che spesso avvolge la nostra Vita, ma è fondamentale che tu la riconosca e inizi a percorrerla
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Non sai dove ti porterà, non sai se quello che hai adesso resterà ancora durante il tuo percorso o se durante la strada qualcosa perderai o guadagnerai

Non curartene, non proiettare la tua Vita in un futuro non costruito e totalmente incerto

Ogni giorno, ogni passo è un Universo da scoprire e nuove informazioni da integrare.

Le perturbazioni che scuotono la Vita
Ognuno di noi è soggetto a cambiamenti.
Nessuno di noi può dirsi immune dalla perturbazioni della Vita, da quelle tempeste improvvise che sembrano apparire dal nulla e che ci conducono in nuovi luoghi sconosciuti.
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L’evoluzione inizia così, mostrando come quello che c’è stato fino ad adesso nella nostra Vita non sia più sufficiente, non riesca più a coprire i nostri bisogni, sia diventato obsoleto per contribuire veramente alla nostra felicità – vero scopo della Vita.

La Natura sembra crudele, la Vita sembra decidere per noi, togliendoci qualcosa a cui tenevamo moltissimo, allontanandoci da ciò che identifichiamo come la fonte della nostra felicità e imponendoci una realtà che, apparentemente, non abbiamo deciso di vivere.

Per mia esperienza, continuare a vedere la Vita come qualcosa di esterno a noi, non farà altro che contribuire alla nostra disconnessione da Essa e ci spingerà a vedere, nella nostra stessa Vita, una sorta di nemico da combattere.

Spesso malediciamo la Vita (o il suo Creatore per chi ci crede) perché sembra andare contro di noi, quando in realtà, i Saggi del passato ci hanno sempre insegnato che niente è sprecato nella Vita, che tutto è in linea con noi stessi e che ogni cosa che accade´, avviene perché NOI STESSI l’abbiamo voluta al fine di poter lavorare su noi stessi e avvicinarci un po’ di più alla nostra personalissima illuminazione.

Questa azione si chiama “integrazione” o, meglio ancora, “resilienza”.

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La Resilienza nella Vita umana
Integrare, essere resilienti, cosa significare veramente?
Come possiamo concretamente mettere in pratica gli insegnamenti del passato e ricondurre ogni avvenimento a noi stessi, senza vederlo come un qualcosa di esterno a noi, qualcosa sul quale non abbiamo alcun controllo che viene a turbare, senza motivo, la nostra Vita?

Come possiamo far sì che OGNI avvenimento della Vita, specialmente ciò che consideriamo “negativo”, sia un beneficio per noi, qualcosa che ognuno di noi, nella sua personale Vita sia in grado di trasformare in un punto di forza?

Il dizionario definisce resilienza:

  1. Capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi.
  2. In psicologia, la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà.
  3. In ecologia, la velocità con cui una comunità biotica è in grado di ripristinare la sua stabilità se sottoposta a perturbazioni.

E per noi umani qual è la definizione corretta?

Non mi rifarei solo alla definizione “psicologica”, perché non si tratta solo di affrontare e superare un periodo di difficoltà.
Per un sistema complesso come quello umano, credo che la resilienza sia la capacità di mettere insieme tutte e tre le precedenti definizioni.

Chiaramente dobbiamo essere consci della nostra Vita, avere chiaro il potenziale che esiste in noi, essere i primi a dare fiducia al nostro cambiamento.

Agire in modo resiliente ci permette di affrontare (assorbire) un evento traumatico (urto) senza romperci e ripristinando non solo la nostra stabilità in seguito ad una perturbazione (urto/evento traumatico), ma di farne tesoro e trovare una NUOVA stabilità.

Ogni perturbazione che viene a turbare la nostra apparente stabilità, viene in realtà a stimolarci ad uscire dalla nostra confort zone e conquistare un gradino più elevato nella nostra personalissima evoluzione.

anche per questo le Vite delle persone non possono essere paragonate e giudicate. La mia perturbazione è solo mia, l’effetto che ha su di me è unico e irripetibile. Nessuno può veramente comprendere l’effetto che la perturbazione ha su di me.

Il potere nascosto di ognuno di noi
Per quanto le perturbazioni ci possano apportare una grande tristezza all’inizio (penso ad esempio alla fine di una relazione), continuare a vederle e viverle solo come una privazione non avrà altro effetto che quello di allontanarci ancora di più dalla nostra nuova felicità.
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Disse il Buddha: Il cambiamento non è mai doloroso. Solo la resistenza al cambiamento lo è.

Il cambiamento fa parte della Vita, per questo è, a mio parere, fondamentale conoscere il funzionamento della Natura, la sua storia e i suoi cicli.
Vedremmo chiaramente che non esiste differenza alcuna tra noi e ogni altro singolo essere.

Siamo tutti soggetti ai cambiamenti e riconoscere questa impermanenza è il primo passo da fare per poter essere continuamente sull’onda dell’armonia.

Ognuno di noi è un essere Universale che sta facendo esperienza umana.

Il nostro ruolo è riconoscere quello che noi siamo e continuare a ritrovare noi stessi in ogni aspetto della Vita e della Natura.

L’essere umano ha un grande strumento da usare che si chiama, appunto, essere umani.

Prima di tutto l’accettazione della perturbazione e degli effetti che porta nella nostra Vita. Se essa ci fa soffrire, soffriamo, andiamo a fondo nella sofferenza, lasciamo che ci pervada e che permetta alla nostra profondità di uscire. Osserviamo, sentiamo, respiriamo ogni nostro minimo sentimento, permettiamoci di essere umani.

Seconda di poi, la consapevolezza – riconoscere chi noi siamo veramente. Siamo esseri celestiali, infiniti come l’Universo, fatti della stessa materia e energia, con un enorme potenziale creativo dato dall’unione armonioso del nostro pensiero con le nostre emozioni

Terza, agire. Creare. Trasformare. Stravolgere se necessario. Fiduciosi nel nostro infinito potenziale e in quello degli altri. La Vita proviene dal movimento. Il movimento non è solo fisico, ma implica piuttosto un “mettersi in moto” per far sì che i colpi ricevuti ci rendano veramente più forti, ancora più unici, ancora più luminosi.

Questo è il grande potere che abbiamo – il non sentirci mai arrivati, mai conclusi, mai ad un punto morto.

Come possiamo farlo?
Ognuno di noi è diverso dagli altri. L’essere umano è fatto di bisogni che esprime e per i quali lotta affinché siano soddisfatti. Abbiamo emozioni e bisogni simili che però vengono espressi in modo diverso.

Quindi ognuno di noi dovrebbe ricercare e trovare il proprio modo, la propria strada per mettere in pratica il suo percorso di resilienza.

Personalmente, e non è la prima volta che lo scrivo, credo che la meditazione, accompagnata da una regolare attività fisica e intellettuale, permetta a ciascuno di noi di aprire delle nuove porte dentro di sé, al fine di sfidarsi in nuove attività, ricercando dentro di sé un maggiore calore emotivo, prima di tutto per se stesso.
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Amare se stessi per amare gli altri
Per mia esperienza, spesso, tendiamo a donare troppo di noi stessi agli altri, pensando che, in questo modo, essi rimangano con noi, o per compensare altre nostre mancanze, oppure a non donare affatto, cercando di proteggerci in tutti modi da agenti esterni che potrebbero turbarci.

Credo che entrambe queste strategie siano incomplete ed egoiste.
Purtroppo mi ci sono ritrovato già varie volte.

Tuttavia, ogni volta è diverso – è come se i tempi per entrare nel processo di integrazione e resilienza si accorciassero.
Ritrovo ancora vecchi schemi di comportamento, che richiamano vecchie sofferenze non lasciate sfogare – la Vita mi mette nuovamente di fronte a dei limiti non ancora integrati.

Quindi, mi rimbocco le maniche ancora una volta, oltre la superficialità della mia situazione corrente, della quale voglio lasciare entrare ogni minimo aspetto, al fine di trasformare ogni mia difficoltà in una nuova forza che posso mettere a disposizione per la mia felicità e, di conseguenza, per quella di chi vorrà starmi accanto.

La Vita non spreca
La Vita non fa alcunché senza uno scopo e senza una ragione
La Vita riutilizza TUTTO e trasforma il vecchio in qualcosa di nuovo e meraviglioso
La Vita ha bisogno dell’apporto di e della relazione con TUTTE le creature

La Vita siamo noi, ognuno di noi

Siamo il fiore che trova la strada attraverso le crepe del cemento
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Buon cammino di resilienza a tutti
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