Coronavirus e relazione uomo-fauna

Risultato immagini per coronavirusLa situazione attuale di emergenza data dalla pandemia in atto di Coronavirus ci spinge ad essere reclusi nelle nostre case, cercando di portare avanti il nostro lavoro da remoto e cambiando, di fatto, le nostre abitudini e vita quotidiana. Conoscendo le cause della sua insorgenza, possiamo riflettere (e agire) sul nostro rapporto con la natura e con la fauna in particolare.

L’isolamento sociale che stiamo vivendo non è stato imposto tanto per proteggere le nostre vite da un virus mortale, ma piuttosto per evitare che il nostro sistema sanitario e l’economia nazionale vadano al collasso a causa del gran numero di contagiati da questo virus.

Spieghiamo intanto cos’è un coronavirus:

I coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la MERS (sindrome respiratoria mediorientale, Middle East respiratory syndrome) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave, Severe acute respiratory syndrome). Sono chiamati così per le punte a forma di corona che sono presenti sulla loro superficie.

I coronavirus sono comuni in molte specie animali (come i cammelli e i pipistrelli) ma in alcuni casi, se pur raramente, possono evolversi e infettare l’uomo per poi diffondersi nella popolazione. Un nuovo coronavirus è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell’uomo. I Coronavirus sono zoonosi, ovvero malattie infettive degli animali che si trasmettono agli umani. Oltre al coronavirus ricordiamo la SARS, l’Ebola e l’AIDS.

Il virus CoVID-19 (abbreviazione per COronaVIrus Disease-2019) è molto simile a quello della SARS ma è più contagioso e meno letale.

Il passaggio che è stato fatto dagli animali (in questo caso dai pipistrelli) all’uomo è stato denominato Spillover, dal titolo di un libro di successo del giornalista scientifico USA David Quammen (2012) che racconta come alla base di epidemie come l’ebola ci sia la distruzione degli ecosistemi, in particolare quelli forestali, i più complessi e ricchi di biodiversità. Spillover significa “salto interspecifico”, il momento in cui un patogeno passa da una specie ospite a un’altra, in questo caso da animale a uomo, e si pensa che proprio questo fenomeno sia alla base anche dell’origine del nuovo coronavirus.

Molte pandemie degli ultimi decenni hanno avuto origine nei mercati di metropoli asiatiche o africane dove si riscontra il commercio illegale o incontrollato di animali selvatici vivi, di scimmie, di pipistrelli, di carne di serpente, scaglie di pangolini, e tanti altri rettili, mammiferi e uccelli. In queste situazioni incontrollate, purtroppo, si creano pericolose opportunità per il contatto tra l’uomo e le malattie di questi organismi, offrendo il fianco allo sviluppo di vecchie e nuove zoonosi.

Purtroppo, e già lo sappiamo da studi pregressi, gli esseri umani, a causa di una visione puramente utilitaristica della Natura, vista come un deposito di risorse infinite a cui possiamo attingere senza conseguenze, non sono molto bravi a prendere in considerazione gli effetti delle proprie azioni. Anche in questo caso, ancora non assistiamo ad una presa di coscienza collettiva sul fatto che il nostro rapporto con la Natura debba essere rivisto.

La seguente infografica elaborata dal WWF ci spiega come nasce una zoonosi in quattro semplici passagi:

pandemia

Ci chiediamo quando potremo tornare alla “normalità” – credo che non dovremmo tornare alla normalità, dato che la nostra normalità ha posto le cause per l’insorgere di questo, così come di tante altre patologie.

Quindi la situazione attuale diventa un’occasione per riflettere sul rapporto che abbiamo con la natura e con le sue risorse. Per riflettere sull’impatto che l’uomo ha sul pianeta, come abbiamo già avuto modo di vedere dagli effetti creati sul clima e per l’inquinamento. È un qualcosa che, a mio parere, dovremmo fare tutti, senza pensare che solo alcuni siano responsabili. A titolo di esempio, il Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo cinese ha deciso di proibire “il commercio illegale di animali selvatici, di abolire la cattiva abitudine del consumo eccessivo di animali selvatici e di proteggere più efficacemente la vita e la salute delle persone”. Possiamo iniziare dal nostro stile di vita, dall’inquinamento che produciamo, dalla quantità di carne che consumiamo, dalla necessità di alcuni di possedere trofei o parti di animali esotici, fino a quanti viaggi facciamo e per quale fine.

Risultato immagini per commercio animali selvatici

Pensiamo al fatto che sono bastati pochi giorni di blocco delle nostre attività economiche e sociali che già si vedono concreti risultati. L’inquinamento nella pianura padana (uno dei luoghi più inquinati al mondo) si è drasticamente ridotto, a Venezia nei canali sono tornati i pesci, nel mare si vedono più delfini, l’aria è migliorata, molti animali stanno prendendo controllo delle strade e delle città – pare l’ambientazione di un film post apocalittico.

Da quando è iniziata l’emergenza, di certo le restrizioni imposte dal Governo italiano hanno contribuito a migliorare la qualità dell’aria. In particolare, la fortissima riduzione del traffico veicolare sulle strade non poteva non incidere sulle concentrazioni d’inquinanti, come accaduto peraltro a Wuhan, in Cina.

Risultato immagini per riduzione inquinamento pianura padana

Ci viene data l’immagine di cosa accadrebbe se gli umani sparissero dalla faccia della Terra. La Natura si riprenderebbe gli spazi che abbiamo occupato senza alcun riguardo verso gli altri abitanti della Terra.

La Natura sopravvivrebbe senza umani, gli umani senza la Natura no.

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Gli esseri umani, a detta di molti, possono essere considerati un virus per la Terra – abbiamo un’espansione incontrollata, siamo presenti su tutti i continenti (unica specie animale ad esserlo), consumiamo enormi quantità di risorse senza restituire alcunché alla Natura (nemmeno i cadaveri) e utilizziamo le suddette risorse per produrre oggetti che andranno ad impattare ancora di più sulle risorse naturali stesse.

La Natura ci sta dando una grande lezione – nessuna azione rimane senza conseguenza e le conseguenze possono apparire in modalità incontrollabili che non ci saremmo mai immaginati.

Questo ci manda in crisi: non poter controllare la Natura, non avere alcun potere su di Essa ed esserne fondamentalmente succubi.

Questo virus sta mettendo in luce tutte le nostre debolezze. Ci è andato a colpire, silenziosamente, proprio dove ci fa più male: nella socialità e nell’economia.

Ci obbliga alla solitudine che, si sa, spaventa perché siamo talmente abituati ad essere insieme agli altri in ogni occasione che quando ci troviamo da soli, spesso, non sappiamo come impegnare le nostre giornate.

Ci insegna a prenderci cura di coloro che soffrono, stimolando il nostro innato senso di comunità umana mondiale.

Ci stimola a prenderci cura di noi stessi e dei nostri cari nelle nostre case

Ci fa comprendere quanto inutili siano i confini nazionali, facendoci vedere (finalmente) il mondo come un unico luogo.

Ci fa riflettere sui reali effetti della nostra economia capitalistica, facendoci capire che tutti gli sforzi che facciamo per essere più ricchi e per avere più benessere siano inutili non appena la Natura decide (apparentemente) di muoverci contro.

Ci fa capire che solo uniti possiamo davvero vivere bene e nel rispetto della Terra che ci ha fatto nascere e che ci nutre.

Ci spinge a cambiare il nostro stile di vita verso uno più rispettoso della Terra che ci nutre e di tutti gli altri esseri viventi che abitano con noi questo meraviglioso pianeta

 

Chissà che questa non sia, finalmente, l’occasione giusta per cambiare strada.

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